Un gioco che consiste nell’accettare di morire, persi nello spazio su una nave danneggiata che non può essere salvata, non sembra molto divertente… e, beh, non lo è per nessuna delle persone coinvolte. Ma Mouthwashing from developer Wrong Organ è un’affascinante esplorazione surreale ed esistenziale della colpa, del dolore e della responsabilità, mentre l’equipaggio di una nave cargo condannata, la Tulper, fa i conti con la propria fine imminente.
A seguito di una collisione con un asteroide, il Tulper è alla deriva nello spazio profondo e, essendo le grandi aziende senz’anima, è quasi certo che un costoso salvataggio non arriverà. Come se non bastasse, la schiuma protettiva che ha sigillato le innumerevoli falle dello scafo ha bloccato quasi tutte le navi e i rifornimenti, lasciando all’equipaggio mesi di cibo e un carico pieno di collutorio alcolico per tirare avanti nei loro ultimi giorni.
La lista dell’equipaggio
(Crediti immagine: CRITICAL REFLEX)
A cercare di far fronte a tutto questo ci sono Anya, un’infermiera fragile che non riesce a sopportare nulla, Swansea, un meccanico rude con zero pazienza per le stronzate, e Daisuke, il giovane stagista ottimista che vede il buono in ogni cosa. Poi ci sei tu: Jimmy, il capitano in carica che cerca di tenere tutto insieme mentre tutti si sfilacciano e cadono a pezzi.
E non dimentichiamo Curly, il vecchio capitano. Trascorre la maggior parte del gioco come un moncherino carbonizzato, un avanzo d’uomo umidamente fasciato, con le braccia e le gambe bruciate dalle fiamme dell’incidente. Un occhio senza palpebre cerca di uscire dal tessuto scabroso che lo avvolge, insieme a un sorriso sdentato senza labbra. Costantemente imbottito di antidolorifici, si contorce e si lamenta senza motivo da qualche parte sullo sfondo, colmando il divario tra vivi e morti come promemoria di ciò che sta per accadere al resto dell’equipaggio.
Riflettore indie
(Immagine: Devolver Digitial)
Neva è un’avventura assolutamente bella e commovente, con sfumature di Spirited Away e Princess Mononoke.
Di per sé, l’impostazione di una storia di mortalità con protagonisti forti, ambientata in un mondo tetro e fantascientifico, è un buon aggancio. Tuttavia, Mouthwashing adotta un approccio quasi sperimentale alla storia, con lo schermo che si scioglie tra salti temporali avanti e indietro, creando un mistero su ciò che si sta guardando. 6 settimane dopo l’incidente”, “2 giorni prima dell’incidente”, “1 ora al giudizio” annunciano varie intestazioni a volte criptiche, mentre ci si muove attraverso tutto ciò che è accaduto. La storia salta avanti e indietro, in un modo che lascia indovinare le cose che si sanno già accadute.
(Crediti immagine: CRITICAL REFLEX)
Un gioco che consiste nell’accettare di morire, persi nello spazio su una nave danneggiata che non può essere salvata, non sembra molto divertente… e, beh, non lo è per nessuna delle persone coinvolte. Ma Mouthwashing from developer Wrong Organ è un’affascinante esplorazione surreale ed esistenziale della colpa, del dolore e della responsabilità, mentre l’equipaggio di una nave cargo condannata, la Tulper, fa i conti con la propria fine imminente.
A seguito di una collisione con un asteroide, il Tulper è alla deriva nello spazio profondo e, essendo le grandi aziende senz’anima, è quasi certo che un costoso salvataggio non arriverà. Come se non bastasse, la schiuma protettiva che ha sigillato le innumerevoli falle dello scafo ha bloccato quasi tutte le navi e i rifornimenti, lasciando all’equipaggio mesi di cibo e un carico pieno di collutorio alcolico per tirare avanti nei loro ultimi giorni.
La lista dell’equipaggio
(Crediti immagine: CRITICAL REFLEX)
A cercare di far fronte a tutto questo ci sono Anya, un’infermiera fragile che non riesce a sopportare nulla, Swansea, un meccanico rude con zero pazienza per le stronzate, e Daisuke, il giovane stagista ottimista che vede il buono in ogni cosa. Poi ci sei tu: Jimmy, il capitano in carica che cerca di tenere tutto insieme mentre tutti si sfilacciano e cadono a pezzi.
E non dimentichiamo Curly, il vecchio capitano. Trascorre la maggior parte del gioco come un moncherino carbonizzato, un avanzo d’uomo umidamente fasciato, con le braccia e le gambe bruciate dalle fiamme dell’incidente. Un occhio senza palpebre cerca di uscire dal tessuto scabroso che lo avvolge, insieme a un sorriso sdentato senza labbra. Costantemente imbottito di antidolorifici, si contorce e si lamenta senza motivo da qualche parte sullo sfondo, colmando il divario tra vivi e morti come promemoria di ciò che sta per accadere al resto dell’equipaggio.
Riflettore indie
(Immagine: Devolver Digitial)
Neva è un’avventura assolutamente bella e commovente, con sfumature di Spirited Away e Princess Mononoke.
Di per sé, l’impostazione di una storia di mortalità con protagonisti forti, ambientata in un mondo tetro e fantascientifico, è un buon aggancio. Tuttavia, Mouthwashing adotta un approccio quasi sperimentale alla storia, con lo schermo che si scioglie tra salti temporali avanti e indietro, creando un mistero su ciò che si sta guardando. 6 settimane dopo l’incidente”, “2 giorni prima dell’incidente”, “1 ora al giudizio” annunciano varie intestazioni a volte criptiche, mentre ci si muove attraverso tutto ciò che è accaduto. La storia salta avanti e indietro, in un modo che lascia indovinare le cose che si sanno già accadute.
(Crediti immagine: CRITICAL REFLEX)
Non aggiungo altro, perché uno degli aspetti più interessanti di Mouthwashing è che nulla è come sembra. Le informazioni e gli eventi di cui si fa esperienza si sfregano e si scontrano l’uno con l’altro nei loro ordini disarticolati. Le conseguenze sono spesso presentate prima delle azioni, e anche in questo caso, il racconto di ciò che è accaduto potrebbe non provenire dal più affidabile dei narratori. Messaggi come “Prenditi le tue responsabilità” o “Spero che questo faccia male” appaiono costantemente, suggerendo che ci sono altri sentimenti o voci inconsce che cercano di farsi sentire.