(Credito immagine: Tana dei gatti selvatici)
Genesis Noir è uno di quei giochi indie acclamati dalla critica che potrebbero essere sfuggiti al tuo radar, e uno dei motivi potrebbe essere perché è difficile spiegare di cosa si tratta. I suoi meccanismi lo calano saldamente nel genere punta e clicca, ma tutto il resto sembra enorme e intangibile come i concetti su cui si basa.
Omicidio di massa
(Credito immagine: Tana dei gatti selvatici)
Da un lato è la storia di un detective che cerca di salvare la sua ex ragazza dall’omicidio. In un altro, riguarda la nascita dell’universo, perché il detective è in realtà il tempo, il suo ex rappresenta la massa e l’assassino è l’energia. Ancora con me? Se non lo sei, non importa, perché il gioco è comunque stupendo. Il mondo è rappresentato interamente nei toni del nero, bianco e oro, e lo scenario si sposta e cambia mentre lo attraversi, cercando di capire con cosa puoi interagire e perché vorresti farlo.
Secondo lo sviluppatore Feral Cat Den, il gioco è ispirato alla raccolta di racconti Cosmicomics di Italo Calvino del 1965, ma la comprensione della scienza della creazione dell’universo non ti aiuterà e la mancanza di uno non ti impedirà di divertirti lo stato sperimentale e onirico indotto dal vagare per il gioco, ascoltando la partitura jazz che sale e scende. In effetti, a volte il gioco sembrava più simile a un simulatore di camminata che a un punta e clicca, una storia che stavo semplicemente attraversando e interpretando al mio ritmo.
Il potere dei fiori
(Credito immagine: Tana dei gatti selvatici)
Anche quando lavoravo sui puzzle, coltivavo fiori spostando il terreno come le frequenze radio o applaudendo un gigantesco assolo di sassofono, mi sembrava sempre di intuire ciò che il gioco voleva che facessi, piuttosto che seguire uno schema logico. Non ci sono dialoghi o istruzioni o persino bip fastidiosi e arrabbiati quando stai facendo qualcosa di sbagliato, quindi tutto diventa un processo di tentativi ed errori delicati finché qualcosa non scatta. Potresti connettere una rete di sfere dorate, bianche e nere per illuminare una costellazione, o tagliare i rami degli alberi, o piantare semi per aspirare linee di luce bianca che bloccano il tuo percorso.
Sembra tutto complicato, ed è sulla carta, ma in pratica c’è una progressione rilassante e fluida che ti trascina avanti, senza mai lasciarti così bloccato che sei tentato di chiudere tutto e cercare con rabbia una soluzione su Google. Ogni sezione è minima, spesso con solo una o due cose con cui puoi interagire all’interno di un’intera scena, quindi se stai davvero lottando puoi semplicemente seguire l’antico metodo di agitare il cursore finché l’icona non cambia.
Piccolo gioco, grandi idee
(Credito immagine: Tana dei gatti selvatici)
Nonostante tutta la loro spavalderia e magniloquenza, non capita spesso che un grande gioco di successo mi faccia riflettere sul grande ed energico incidente che ha portato l’universo e me seduto a una scrivania in pantaloni della tuta che clicco su un grande schermo luminoso. Quello che Feral Cat Den è riuscito a fare con pochi strumenti semplici e ben creati e una potente visione artistica è da applaudire, anche se sembra tutto troppo woo-woo per poterlo suonare. Provalo però e potresti sorprenderti.
Genesis Noir è ora disponibile su PC, Nintendo Switch e Xbox One.