Stalker: Shadow of Chornobyl non è più la prospettiva sconvolgente che era una volta, ma questo è solo perché l’abbiamo così bene

Non esiste alcuna traccia dell’anteprima di Stalker che ho letto per la prima volta in una copia della rivista PC Gamer più di 20 anni fa. Perciò ve la racconterò come una favola della zona di esclusione, condivisa davanti a una bottiglia di vodka. Si dice che esista uno sparatutto in cui nessuna missione si svolge allo stesso modo due volte. Al primo tentativo, potreste combattere una banda di banditi in una vecchia fabbrica per il possesso di un manufatto. E al secondo, potreste arrivare e trovare quegli stessi banditi già morti, sbranati da un branco di cani mutati.

Le storie delle prime costruzioni di Stalker: Shadow of Chornobyl hanno tutte questa qualità imprevedibile. Descrivono un sistema di “A-life” che permetteva agli stalker PNG di accettare lavori dai commercianti e di partire per la Zona di propria iniziativa, commerciando con parti neutrali e combattendo i nemici che incontravano. Questa attività si svolgeva indipendentemente da dove il giocatore si trovasse o da cosa stesse facendo. In effetti, nel 2004, GSC Game World dichiarava ai giornalisti che gli stalker dell’IA potevano arrivare prima di voi al migliore degli otto finali del gioco, scoprendo da soli il mistero della Zona.

È difficile sopravvalutare quanto Stalker fosse un artefatto anomalo e luminoso all’epoca. L’FPS open-world semplicemente non esisteva, anche se gli ampi livelli all’aperto di Far Cry, il sandbox di Crytek ambientato nel Pacifico meridionale, ne indicavano chiaramente l’arrivo. Il modo in cui i progettisti si sarebbero mossi in questa nuova scala era ancora da definire, e Stalker suggeriva che il genere sarebbe diventato nuovamente dinamico. Gli sparatutto degli anni ’90 ci avevano reso eroi di avventure ampiamente predeterminate. Ma nella Zona eravamo solo un altro corpo un po’ troppo caldo per il camion dei cadaveri. E se non cogliamo le opportunità che ci attendono nel cuore profondo e pericoloso di Chornobyl, lo farà qualcun altro.

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Stalker 2: Shadow Of Chornobyl – La Grande Anteprima
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Frenk Rodriguez
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