Europa è come si sentirebbe Tears of the Kingdom se Link fosse tutto solo, per sempre.

Qualcosa di Europa è innegabilmente devastante. All’inizio ero troppo distratta per capirlo, gironzolando in un prato verde e lussureggiante e osservando il panorama acquerellato di erba, pietra e la volta del cielo blu sopra di me. Con una colonna sonora sognante che suona mentre mi arrampico sulle sporgenze e scivolo sulle colline muschiose, Europa sembra una reimmaginazione pacifica di Zelda Tears of the Kingdom – questa volta, senza i Bokoblin.

Mentre raccolgo pagina dopo pagina di appunti lasciati, però, leggo e mi rendo conto che questa demo di Europa è molto di più. Racconta la storia dell’ultimo bambino umano su un pianeta terraformato, situato da qualche parte vicino a Giove, attraverso gli appunti scritti da suo padre. È un’esperienza serena ma profondamente triste, che mi ha lasciato molto vicino alle lacrime per tutte le ragioni migliori.

Tempo e luogo

Europa

(Credito immagine: Future Friends Games)

Mentre passeggio in questo nuovo mondo tranquillo, tutto solo, a parte i giardinieri robotici che si occupano della fauna selvatica, sono colpita dall’innata tristezza di tutto questo. Per quanto Europa sia bella, sembra essere stata lasciata marcire dagli umani che non si sono mai svegliati. Ricoperte di muschio e scricchiolanti per l’età, le strutture senzienti, non dissimili dai Costrutti di Lacrime del Regno, si occupano di strani compiti, mentre Zee si muove. Questi esseri sono descritti dal padre di Zephyr come una nuova specie, che “imita la biodiversità della vecchia Terra”. Ora, stanno svolgendo i loro compiti in modo sonnambulo, nonostante l’assenza di esseri umani che li istruiscano.

Alcuni giardinieri ronzano intorno alla testa di Zee in modo curioso, a forma di giganteschi pezzi grigi di caramelle incartate. Altri si rannicchiano e si ritirano nei loro gusci, come lumache di mare molto più grandi. Non è chiaro se un tempo avessero motivo di temere o di amare gli umani, ma Zee non sembra preoccuparsi in alcun modo.

Io, il giocatore, percepisco che sta succedendo qualcosa. Riesco a capire quanto sia intrinsecamente dolceamaro vedere un luogo così bello che fiorisce intorno ai fallimenti dell’umanità. Ma Zee non può vederlo, perché è solo un bambino. Si muove dolcemente, meravigliandosi di questo luogo placido che non gli fa alcun male. A parte qualche strano atterraggio falso che mi ha portato a schiantarmi indelicatamente sul terreno e, ahem, a “ricominciare”, sembra molto difficile morire qui su Europa. Non ci sono nemici in agguato, né orrori immediatamente visibili. Lei è solo un bambino che si immerge in un mondo di meraviglie.

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Pianeta solitario

Europa

(Crediti immagine: Future Friends Games)

Europa mi pone in uno strano limbo. Non mi sento mai in pace, nonostante la calma che mi attira, e più di una volta ho cercato di attaccare un innocuo giardiniere, nel caso in cui avesse colpito per primo. Vado avanti con cautela e non trovo nulla da temere, se non l’ignoto. Raccolgo stelle di cristallo per aiutarmi a planare più in alto e più a lungo, alimentando il piccolo aggeggio simile a un jetpack legato alla schiena che mi permette di navigare in questi ambienti non proprio a gravità zero. Non ho nemmeno bisogno di uno dei fidati alianti di Link per spostarmi, dato che il piccolo Zee deve solo allungare le braccia e saltare. È un mondo magico con un potenziale non sfruttato, sia per qualcosa di più grande che per qualcosa di più oscuro.

Zee riuscirà a tornare sulla Terra nel gioco completo, o troverà compagnia su Europa? So che ci deve essere qualcosa di sinistro all’opera su Europa stessa, e qualche ragione per cui questo bambino è l’unico umano rimasto. Si crea una dualità interessante: la mia riluttanza come giocatore è così in contrasto con la soggezione infantile di Zee che mi rende immediatamente protettivo nei suoi confronti.

Malinconica, speranzosa e immediatamente incantevole, ho trovato ben poco di sbagliato nella demo di Europa. Certo, non sono la migliore nei giochi platform, la mia natura goffa si rifletteva fin troppo facilmente attraverso i joystick, ma qualcosa in Europa mi fa sentire a posto. Sono solo un ragazzino che si trova da solo nel mondo, a scoprire i segreti di un popolo misteriosamente scomparso. Credo che vada bene se inciampo qua e là.

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Frenk Rodriguez
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