Citizen Sleeper 2: Starward Vector mi ha catturato. Proprio come il suo immediato predecessore Citizen Sleeper, il sequel cyberpunk ispirato al tabletop è stato in cima alla lista dei miei giochi più attesi fin dal suo annuncio. E dopo averne giocato una piccola parte e aver parlato con Gareth Damian Martin, sviluppatore di Jump Over the Age, non riesco proprio a immaginare che possa essere spodestato fino all’uscita effettiva.
C’è qualcosa nell’originale Citizen Sleeper che mi fa davvero infiammare i neuroni. La combinazione di storie estremamente personali raccontate attraverso tiri di dado al posto di azioni dirette in uno spazio futuro fittizio e le bellissime immagini dei personaggi di Guillaume Singelin mi hanno lasciato a bocca aperta, al punto che una delle prime cose che ho scritto per GamesRadar+ dopo essere stato assunto è stata una lettera d’amore al gioco.
Per me è una caramella RPG di cui non riesco a fare a meno. È il tipo di gioco che mi fa venire voglia di rimanere sveglio oltre l’ora di andare a letto per approfondire i terrori del capitalismo spaziale e della manutenzione degli androidi solo per un altro turno. (Si interpreta una coscienza emulata che in pratica affitta il proprio corpo da una grande corporazione, e gran parte del primo gioco è la lotta per liberarsi da questa situazione).
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