Gli anelli di rame e di piombo di Silent Hill 2 Remake nell’ospedale non sono troppo difficili da trovare, ma capire dove usarli è più difficile, dato che l’affermazione di James di sapere esattamente dove vanno è difficile da accettare, considerando la logica onirica e quasi simbolica in cui operano molti degli enigmi di Silent Hill 2 Remake. Infatti, per procedere è necessario riportarli al secondo piano dell’ospedale, sbloccando con loro la Signora della Porta. Se volete un’infarinatura sul procedimento esatto e su dove trovare l’Anello di rame e l’Anello di piombo in Silent Hill 2, ve lo spieghiamo qui di seguito.
Che cosa fare con gli anelli nell’ospedale del remake di Silent Hill 2?
(Immagine: Konami)Altre guide su Silent Hill 2
Mano dell’ufficio del direttore di Silent Hill 2 Remake
Cassaforte dell’ufficio del direttore di Silent Hill 2 Remake
L’Anello di rame e l’Anello di piombo in Silent Hill 2 Remake servono per aprire la Porta della Signora nell’Ospedale 2F, la porta con il rilievo che si rivela dopo aver completato la scatola incatenata con tre diverse serrature, accanto all’Ufficio infermiere di Silent Hill 2 Remake.
Quando vi avvicinate alla Signora della Porta, usate l’anello di rame sulla mano sinistra e l’anello di piombo sulla mano destra del rilievo. Questo farà sì che la porta si apra e vi permetterà di procedere alla sezione successiva del gioco – tuttavia, assicuratevi di aver fatto tutto quello che volete fare nell’Ospedale prima di farlo! Non sarete in grado di tornare in quest’area in seguito.
Dove trovare l’Anello di rame e l’Anello di piombo
(Crediti immagine: Konami)
Se non avete trovato i due anelli necessari per sbloccare la Signora della Porta in Silent Hill 2, potete trovare le loro posizioni qui di seguito.
- Anello di rame: Seminterrato, sala della pompa. Si trova su una scatola ricoperta di lenzuola sul lato della stanza.
- Anello di piombo: Salone del dottore, 1F. Si trova all’interno di uno scrigno di pietra al centro della stanza; aprendolo si attiverà una cutscene con Maria.
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