Doom: The Dark Ages introduce grandi cambiamenti nel combattimento perché id Software è giunta a una conclusione fondamentale: “Ogni proiettile era importante nel Doom originale”.

Doom: The Dark Ages non è la continuazione della carneficina sanguinaria di Doom Eternal, ma un ritorno al passato – letteralmente e spiritualmente. Lo sviluppatore id Software sta realizzando un prequel della sua moderna serie di giochi Doom, riportandoci a un’epoca in cui l’Uccisore veniva brandito come la superarma definitiva di dei e re. Sembra un’ambientazione metallica e perfetta per una serie che stava esaurendo l’inferno da radere al suolo.

Il fatto è che id Software è approdata in questa guerra medievale contro l’Inferno non per convenienza, ma per la necessità di cambiare i fondamenti del gioco. Per tornare al punto in cui Doom è diventato leggenda due decenni fa. “All’inizio di ogni ciclo di sviluppo, gioco di nuovo al Doom originale e lo faccio giocare anche al team. Mi sono reso conto che non avevamo ancora centrato l’obiettivo”, afferma il direttore creativo Hugo Martin. Ed è così che è nato Doom: The Dark Ages.

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Frenk Rodriguez
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