Non pensavo che avrei trovato conforto in un gioco FPS ad alto numero di ottani che trasforma in un’arte raffinata il buttare giù porte e far volare nemici di pezza l’uno contro l’altro, ma Anger Foot mi ha dimostrato che mi sbagliavo. Sottotitolato dai bassi martellanti di quella che può essere descritta solo come una fragorosa e implacabile musica rave, lo sviluppatore Freelives fa davvero del suo meglio per portare le macchinazioni one-hit-kill, one-hit-death di hack n’ slashers come Ghostrunner a nuovi livelli maniacali.
Il giocatore veste i panni di una sorta di vigilante assetato di scarpe con una semplice missione: liberare la città di merda, giustamente intitolata “Shit City”, dalle sue orde di teppisti, sempre alla ricerca delle sue amate Preemo Sneakers e del resto della sua scorta di calci rubati. “Calci” è la parola chiave in questo caso, poiché il vostro piede sinistro è la star del frenetico spettacolo di Anger Foot, mentre distruggete ambienti distruttibili, ottenete nuove armi e guadagnate stelle per sbloccare nuove calzature spaccaculi e i relativi potenziamenti. A volte, però, sono solo belle da vedere, mentre altre sono decisamente offensive. Ma lascerò il dibattito su calzini e sandali per un’altra volta.
Piedi fluttuanti
(Immagine: Devolver Digital)Altre anteprime
(Immagine: Curve Games)
Questo magico gioco di ruolo d’azione mescola l’uccisione di mostri con statistiche sociali simili a quelle di Persona per una bella fuga di relax.
La prima cosa che ho notato di Anger Foot è la natura celebrativa del suo mondo. Gli appartamenti comprendono la prima delle due zone giocabili, assediate dalla banda della violenza e dal suo losco capo Goo Cop. I colori sgargianti e i bassi incalzanti trasformano la baraccopoli in un parco giochi in technicolor in cui correre, e bere una birra qui o una bevanda energetica là non fa che aumentare il senso di festa.
Dal punto di vista del gameplay, Anger Foot non potrebbe essere più semplice o più tecnico. Un timer nell’angolo in alto a sinistra dello schermo scandisce il tempo mentre io mi muovo in ogni livello il più velocemente possibile, colpendo i nemici in mischia con il grilletto sinistro del controller o sparando da lontano con il destro. Non c’è modo di schivare, quindi mi ritrovo ad abbracciare molti muri per ripararmi e interrompere la linea di vista. Ammetto che in diverse occasioni sono riuscito a sconfiggere orde di nemici armati di pistola, nascondendomi dietro le cornici delle porte, attirando i nemici e sparando a raffica fino a quando la musica non si è attenuata per indicare che avevo liberato la stanza.
Non pensavo che avrei trovato conforto in un gioco FPS ad alto numero di ottani che trasforma in un’arte raffinata il buttare giù porte e far volare nemici di pezza l’uno contro l’altro, ma Anger Foot mi ha dimostrato che mi sbagliavo. Sottotitolato dai bassi martellanti di quella che può essere descritta solo come una fragorosa e implacabile musica rave, lo sviluppatore Freelives fa davvero del suo meglio per portare le macchinazioni one-hit-kill, one-hit-death di hack n’ slashers come Ghostrunner a nuovi livelli maniacali.
Il giocatore veste i panni di una sorta di vigilante assetato di scarpe con una semplice missione: liberare la città di merda, giustamente intitolata “Shit City”, dalle sue orde di teppisti, sempre alla ricerca delle sue amate Preemo Sneakers e del resto della sua scorta di calci rubati. “Calci” è la parola chiave in questo caso, poiché il vostro piede sinistro è la star del frenetico spettacolo di Anger Foot, mentre distruggete ambienti distruttibili, ottenete nuove armi e guadagnate stelle per sbloccare nuove calzature spaccaculi e i relativi potenziamenti. A volte, però, sono solo belle da vedere, mentre altre sono decisamente offensive. Ma lascerò il dibattito su calzini e sandali per un’altra volta.
Piedi fluttuanti
(Immagine: Devolver Digital)Altre anteprime
(Immagine: Curve Games)
Questo magico gioco di ruolo d’azione mescola l’uccisione di mostri con statistiche sociali simili a quelle di Persona per una bella fuga di relax.
La prima cosa che ho notato di Anger Foot è la natura celebrativa del suo mondo. Gli appartamenti comprendono la prima delle due zone giocabili, assediate dalla banda della violenza e dal suo losco capo Goo Cop. I colori sgargianti e i bassi incalzanti trasformano la baraccopoli in un parco giochi in technicolor in cui correre, e bere una birra qui o una bevanda energetica là non fa che aumentare il senso di festa.
Dal punto di vista del gameplay, Anger Foot non potrebbe essere più semplice o più tecnico. Un timer nell’angolo in alto a sinistra dello schermo scandisce il tempo mentre io mi muovo in ogni livello il più velocemente possibile, colpendo i nemici in mischia con il grilletto sinistro del controller o sparando da lontano con il destro. Non c’è modo di schivare, quindi mi ritrovo ad abbracciare molti muri per ripararmi e interrompere la linea di vista. Ammetto che in diverse occasioni sono riuscito a sconfiggere orde di nemici armati di pistola, nascondendomi dietro le cornici delle porte, attirando i nemici e sparando a raffica fino a quando la musica non si è attenuata per indicare che avevo liberato la stanza.
Anche con le mie strategie subdole, mi viene assegnato un certo numero di stelle per i miei sforzi al completamento di ogni livello. Il gioco mi garantisce di ottenerne sempre almeno una per segnare la mia vittoria, mentre altre due si ottengono soddisfacendo determinate condizioni. Il requisito del calcio tattico è forse il più facile da soddisfare, ma mi sono imbattuto in uno che mi sfidava a battere il livello in cinque secondi netti. Ci ho provato un paio di volte, uccidendo il primo nemico e afferrando la pistola per mandare in frantumi la finestra di vetro che separava la mia stanza iniziale dal palo della scala dall’altra parte, ma non sono riuscito a capire come saltarci attraverso.
(Immagine: Devolver Digital)