Ho capito esattamente cosa fosse Yars Rising nel momento in cui ho visto che i punti di salvataggio erano autentiche ricreazioni delle eleganti curve gialle del gioco arcade del 1971, Computer Space. Si tratta di un Metroidvania influenzato dagli anime, realizzato da WayForward, lo studio dietro a Shantae e River City Girls, quindi ha un pedigree di tutto rispetto in questo campo. Ma è anche una lettera d’amore alla storia di Atari, a quei pezzi fondamentali della tradizione videoludica che purtroppo non trovano lo stesso riscontro moderno dell’iconografia di Nintendo e Sega.
Ho avuto modo di giocare a circa 30 minuti di Yars Rising nell’ambito del Summer Game Fest, il tempo necessario per capire come il gioco riesca a fondere la sua visione nostalgica della storia di Atari con il formato di un moderno Metroidvania a scorrimento laterale. L’omonimo gioco, Yars’ Revenge, è quasi inspiegabile se non lo si è mai giocato prima: una sorta di proto-shmup che consiste nell’attraversare una barriera per sconfiggere una creatura chiamata Qotile dall’altra parte. Qui, questa meccanica di gioco diventa un gioco di hacking pixelato. Al livello più elementare, un cannone alleato segue la vostra posizione mentre lo puntate verso il nemico da distruggere. Sparate il cannone, toglietevi rapidamente di mezzo e completate l’obiettivo. Altri hack che ho visto hanno aggiunto al mix formazioni nemiche in stile Centipede, o barriere da abbattere con l’arma della nave prima di sparare con il cannone.
Durante la mia demo, gli sviluppatori si sono affrettati a sottolineare che non considerano queste sequenze di hacking “minigiochi”. Al contrario, queste meccaniche sono integrate nella struttura più ampia del Metroidvania. Così la meccanica di tiro della nave diventa la vostra arma di base, che vi permette di colpire i nemici. Naturalmente, più abilità si sbloccano, più si è in grado di esplorare il gioco.
Anteprima dei giochi estivi
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