I 32 più grandi mostri del cinema

In una celebre citazione di cui oggi è difficile trovare la fonte, il creatore di Godzilla Ishiro Honda una volta osservò: “I mostri sono esseri tragici; nascono troppo alti, troppo forti, troppo pesanti, non sono malvagi per scelta. Questa è la loro tragedia”. Da quando l’umanità ha potuto raccontare storie, ci sono sempre stati dei mostri. Ma nella storia dei film, quali sono i mostri che effettivamente ne escono vincitori?

Dalla mitologia greca alle religioni abramitiche fino ai fumetti, i mostri possono rappresentare tutto ciò che un narratore desidera. Possono essere politici o personali, spaventosi o dolci. L’unica verità universale è che i mostri rappresentano qualcosa che ci rifiutiamo di riconoscere in superficie, la loro bruttezza e violenza espongono un’orrore che vive dentro di noi.

Nella lunga storia del cinema, i registi sono stati fin troppo desiderosi di includere i mostri nelle loro storie, che si tratti di alieni provenienti da un altro mondo o di animali che agiscono per puro istinto. Per celebrarli, ecco i 32 più grandi mostri del cinema.

32. L’uomo ariete (Lamb, 2021)

L'uomo ariete si erge alla fine del film horror Lamb

(Immagine di credito: A24)

In una delle più sorprendenti rivelazioni dell’ultimo minuto mai realizzate in un film horror, lo scrittore/regista Valdimar JÓhannsson smaschera l’entità che perseguita i suoi personaggi umani nel suo horror folk Lamb del 2021. Dopo che i contadini adottano un bizzarro bambino per metà umano e per metà pecora, subiscono l’ira del suo padre biologico, conosciuto semplicemente come “l’uomo ariete”. Con il volto di un ariete ma il corpo, l’intelletto e la possessività territoriale di un uomo – oltre alla conoscenza delle armi da fuoco – l’Uomo Ariete non ha una storia d’origine spiegabile. Se c’è, non è una storia che tutti sarebbero felici di ascoltare. L’Uomo Ariete è un simbolo ambulante della furia della natura, come un errore senziente nel grande disegno dell’evoluzione.

31. Gloria (Colossal, 2017)

Il personaggio di Anne Hathaway, Gloria, afferra il suo aguzzino in Colossal.

(Credito immagine: NEON)

Nel dramma di Nacho Vigalondo del 2016, la battaglia infinita tra kaiju e mecha funge da allegoria esplosiva per le politiche di genere e le insicurezze maschili. In Colossal, la star Anne Hathaway interpreta Gloria, una scrittrice senza meta che torna nella sua città natale nel New Hampshire dopo una rottura. Ben presto, Gloria scopre di essere legata psichicamente a un mostro gigante che terrorizza la Corea del Sud. Sebbene Colossal sia in definitiva più interessante per la sua premessa che per la sua esecuzione, Anne Hathway è affidabile e coinvolgente nei panni di una donna tormentata che impara a controllare il mostro che vive dentro di lei.

30. Ciclope (Il 7° viaggio di Sinbad, 1958)

Il Ciclope cucina la sua preda ne Il 7° Viaggio di Sinbad

(Credito immagine: Columbia Pictures)

Una delle creazioni più iconiche dell’animatore e regista Ray Harryhausen rimane il Ciclope, dal film campione d’incassi del 1958 Il 7° viaggio di Sinbad. Un risultato tecnico della claymation in stop-motion, il Ciclope sembra vivo e terrificante ancora oggi come tanti decenni fa. La sua specifica interpretazione della creatura del mito greco, con le sue gambe da capra, la corona di corna e le dimensioni fisiche gigantesche, è fondamentale e influenza ancora oggi gli artisti fantasy.

29. Il Blob (The Blob, 1958)

Il Blob trasuda da una sala cinematografica nel classico dell'orrore The Blob

(credito immagine: Paramount Pictures)

Il pubblico moderno potrebbe ridere di un mostro come Blob. È facile da superare, e quanto è difficile infilarlo in un barattolo gigante? Tuttavia, il terrore di una poltiglia aliena che consuma tutto non riguarda tanto il modo in cui sopravvivere, quanto il suo significato. Nel film originale del 1958 con Steve McQueen, il Blob è una metafora dell’insinuarsi metodico del comunismo nell’America, mentre nel remake del 1988, le sue origini come arma governativa esplorano come le persone possano essere distrutte dall’interno. Il Blob non ha personalità e potrebbe essere il mostro più facile a cui si possa sopravvivere. Ma questo non gli impedisce di essere un’efficace rappresentazione di tutto ciò che ci spaventa.

28. Il mostro (A Monster Calls, 2016)

Il Mostro protegge un ragazzino in A Monster Calls

(Credito immagine: Focus Features)

Con la voce autorevole di Liam Neeson, il “Mostro” splendidamente interpretato nel dramma fantasy del 2016 di J.A. Bayona, A Monster Calls, rappresenta l’imminente dolore provato da un giovane ragazzo, Conor O’Malley (Lewis MacDougall) per la madre malata di cancro, interpretata da Felicity Jones. Durante i loro ultimi giorni insieme, Conor è inizialmente terrorizzato da un gigantesco albero di tasso parlante, ma presto i due stringono amicizia, mentre il Mostro gli tesse favole di antichi regni che sono istruttive per il suo futuro. Tra il suo splendido lavoro di effetti visivi e la fragorosa performance di Neeson come voce fuori campo, il semplice titolo “Monster” svolge un ruolo cruciale in un film sulle stranezze che ereditiamo dai nostri genitori e su come ci prepariamo a una vita senza di loro.

27. La Cimice (Men in Black, 1997)

L'insetto alieno intimidisce l'Agente J in Men In Black

(Credito immagine: Columbia Pictures)

Se e quando l’umanità si annienterà a causa di un’apocalisse nucleare, una creatura che sopravviverà sarà l’umile scarafaggio. Questo lo rende la forma ideale per “The Bug”, l’alieno malvagio nel successo della commedia di fantascienza Men in Black di Barry Sonnenfeld del 1997. Basato sulla serie di fumetti, l’agente MIB alle prime armi J (Will Smith) fa squadra con l’agente veterano K (Tommy Lee Jones) per impedire a un insetto alieno di esplorare una reliquia cruciale per una guerra galattica. Per un lungo tratto del film, l’alieno abita il corpo di un agricoltore abusivo, con Vincent D’Onofrio che interpreta un disgustoso cadavere ambulante. Il film passa a una marcia superiore quando l’alieno si libera della pelle finta per svelare la sua vera natura di mostro insettoide. Tra l’interpretazione caotica di D’Onofrio e l’indimenticabile rivelazione finale, “The Bug” consolida Men in Black come un grande pezzo di genere ad alto concetto di tutti i tempi.

26. Tenebre (Legend, 1985)

L'oscurità ride nella sua tana oscura in Legend

(credito immagine: Universal Pictures)

L’epopea fantasy Legend di Ridley Scott presenta una delle rappresentazioni più indimenticabili del male puro in qualsiasi mezzo visivo. Darkness, interpretato da Tim Curry, è semplicemente la definizione perfetta del Diavolo: corna nere giganti, un viso spigoloso e un fisico maschile a pezzi che richiama volutamente le rappresentazioni di Satana nell’arte rinascimentale. Onestamente, è criminale che Darkness sia solo un personaggio del film e non un boss finale in un gioco di Dark Souls. Anche se Legend non è un film religioso, Darkness è più o meno Lucifero in persona, con tutto il suo ego e il suo umorismo nero.

25. L’orso mutante (Annientamento, 2018)

Un orso mutato intimidisce in Annientamento

(Credito immagine: Paramount Pictures)

Diffidi quando sente una voce che grida aiuto, perché potrebbe non essere chi pensa che sia. Nell’ipnotico horror fantascientifico Annihilation di Alex Garland del 2018, un team di scienziati e soldati entra in una zona di quarantena chiamata “The Shimmer”, dove una presenza aliena ha alterato la fauna contenuta al suo interno. A metà del film, i personaggi, compresa la protagonista Lena (Natalie Portman), si trovano di fronte a un terrificante orso mutante, che ha un cranio esposto e può emettere un grido con la voce di uno dei membri della loro squadra. Si tratta di uno degli incontri più sorprendenti e avvincenti del film e di tutta la fantascienza e l’horror.

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24. Ivan Ooze (Mighty Morphin Power Rangers: The Movie, 1995)

Ivan Ooze scatena una scintilla di fulmine su Alpha 5 in Mighty Morphin Power Rangers

(Credito immagine: 20th Century Studios)

Il franchise dei Power Rangers è notoriamente un adattamento di una serie televisiva giapponese, ma il film del 1995 Mighty Morphin Power Rangers: The Movie ha intrapreso una direzione propria con un cattivo originale, di produzione americana: Ivan Ooze. Interpretato da Paul Freeman, Ivan Ooze è un antico mutaforma appiccicoso con un talento per lo spettacolo, che viene risvegliato dagli arcinemici dei Power Rangers. Un’amalgama di altri mostri cinematografici del passato – ne ha toccati tutti, da Blob a Dracula – Ivan Ooze si distingue per la sua arguzia tagliente e per il rifiuto di essere fermato da adolescenti in costume da ninja. Tutto il merito va a Paul Freeman, per un’interpretazione che vale molto di più della pessima CGI.

23. Candyman (Candyman, 1992)

Tony Todd risplende nel suo cappotto di pelliccia in Candyman

(Immagine di credito: TriStar Pictures)

Sebbene Candyman provenga dall’immaginazione dell’autore inglese Clive Barker, questo assassino fumante, interpretato da Tony Todd, è un mostro unicamente americano, nato dall’imperdonabile commercio di schiavi del Paese. Fantasma dei pregiudizi razziali, il “Candyman” era un pittore e figlio di uno schiavo afroamericano che, dopo essersi innamorato di una donna bianca, fu ucciso da una folla di linciatori che lo soffocò nel miele per attirare le punture delle api. Ora, nella Chicago dei giorni nostri, il Candyman può essere evocato magicamente in modo simile a Bloody Mary. In barba ad altri slasher cinematografici, il Candyman di Tony Todd è un demone stupefacente ed elegante, con il suo lungo cappotto di pelliccia e le scarpe di pelle che gli conferiscono un’aria di classe quando emerge dall’oscurità.

22. Medusa (Scontro tra titani, 1981)

Medusa prepara il suo arco nella sua tana nel fiume Stige in Scontro di Titani

(Credito d’immagine: United Artists)

In quello che è praticamente l’ultimo rodeo di Ray Harryhausen, l’epopea fantasy del 1981 Scontro di Titani contiene alcuni dei mostri più indimenticabili mai portati sullo schermo. In cima a tutti c’è la temibile Gorgone Medusa. Fedele alla sua tradizione nella mitologia greca, Medusa è un mostro femminile simile a un serpente, il cui sguardo può trasformare gli spettatori in pietra. Come resa da Harryhausen, Medusa è un mostro ammaliante, i cui movimenti inquietanti e i tratti sinistri creano un’immagine suggestiva che si imprime nella memoria. Mentre l’eroico Perseo (interpretato da Harry Hamlin) la decapita per usare i suoi occhi maledetti come arma personale, il suo incontro pieno di suspense con Medusa nella sua tana presso il fiume Stige è tanto coinvolgente quanto emozionante.

21. Il Babadook (The Babadook, 2014)

Il Babadook spaventa una madre nella sua camera da letto in The Babadook

(Credito immagine: IFC)

Nel classico dell’horror australiano The Babadook di Jennifer Kent, una madre single e vedova lotta per crescere il figlio piccolo da sola, mentre uno strano mostro li perseguita ovunque. In concerto con i legittimi spaventi da brivido del film, realizzati attraverso un’attenta atmosfera, c’è il Babadook stesso, un’inspiegabile cosa delle tenebre il cui corpo tozzo, gli arti sottili e il cappello a cilindro danno la sensazione di un cattivo empio da libro di fiabe. Come metafora di un dolore totalizzante, il Babadook è il raro mostro cinematografico le cui vittime non imparano a sconfiggerlo, ma semplicemente a conviverci.

20. Bruce lo squalo (Jaws, 1975)

Lo squalo tenta di mangiare un pescatore in Lo Squalo

(Credito immagine: Universal Pictures)

Uno dei mostri più minacciosi del cinema ha guadagnato la sua mistica eterna grazie all’ironia. Durante la produzione dell’epico Jaws di Steven Spielberg del 1975, che racconta di un grande squalo bianco divoratore di uomini che uccide i frequentatori delle spiagge del New England, lo squalo di scena (soprannominato “Bruce” dal nome dell’avvocato di Spielberg) continuava a rompersi. Per ovviare al suo malfunzionamento, Spielberg scelse di rappresentare lo squalo sullo schermo nel modo più minimale possibile. Il risultato è un’atmosfera di ineluttabile terrore che definisce completamente Jaws, un’anticipazione della morte e della distruzione sempre in agguato. Insieme alla semplice questione che lo squalo in Jaws è solo una creatura selvaggia che si fa i fatti suoi, il capolavoro di Spielberg esiste per dire che l’umanità cede sempre alla crudeltà della natura.

19. Pazuzu (L’esorcista, 1973)

Pazuzu prende il controllo di Reagan nella sua stanza ne L'Esorcista

(Credito immagine: Warner Bros. Pictures)

Poche cose fanno paura come la corruzione della gioventù. Nell’eternamente amato film horror di William Friedkin L’esorcista, basato sul romanzo di William Peter Blatty, la dodicenne Regan (Linda Blair) viene posseduta da Pazuzu, una divinità mesopotamica. Mentre Pazuzu stesso viene ‘visto’ solo per un breve momento (con l’attrice Eileen Dietz in un sorprendente trucco bianco pallido), Pazuzu invade il corpo di Regan, devastandola con cicatrici, macchie e odori. La voce inconfondibile di Pazuzu è una combinazione di quella di Blair e degli altri attori Ron Faber e Mercedes McCambridge, e favorisce la sensazione che Regan abbia ceduto a entità maligne che la scienza non può spiegare. Un aspetto trascurato di Pazuzu è quanto possa essere divertente, essendo un troll totale che impreca come un marinaio ubriaco e deride i sacerdoti con sarcasmo. “Che bella giornata per un esorcismo”, davvero.

18. Red (Us, 2019)

Red impugna delle forbici d'oro in Us

(Credito immagine: Universal Pictures)

Nel secondo film horror di Jordan Peele, lo scrittore/regista rinvigorisce la nostra paura dei sosia come cattivi presagi, con una magistrale Lupita Nyong’o che fa il doppio lavoro come ‘final girl’ e mostro del film. In Us, una popolazione di doppelganger chiamati “Tethered” vive nel sottosuolo, in attesa del giorno in cui saliranno in superficie. Il leader dei Tethered è Red, un sosia di una donna di nome “Addy” che, a differenza degli altri Tethered, è in grado di parlare (anche se con grande difficoltà). Nyong’o si guadagna un posto nel canone dei grandi mostri cinematografici di tutti i tempi nel suo ruolo di Red, con i suoi impressionanti occhi bianchi e la sua voce gutturale che creano un’incarnazione della valle del disagio. Senza svelare troppo, diciamo solo che l’incontro di Addy con Red assume un significato diverso quando, alla fine, si scopre che questo caso di invasione domestica non è tutto ciò che sembra.

17. Jason Voorhees (Venerdì 13 Parte 2, 1981)

Jason Voorhees si erge in piedi in Venerdì 13 Parte III

(Credito immagine: Paramount Pictures)

Uno degli slasher più importanti della storia è Jason Voorhees, le cui dimensioni fisiche imponenti contrastano con una personalità e una curiosità quasi infantili. Un bambino deforme annegato a causa dell’irresponsabilità dei consiglieri ormonali del campeggio, la madre di Jason funge da cattivo principale nel primo capitolo del franchise, mentre Jason stesso sale alla ribalta nel sequel. Jason Voorhees non è stato il primo slasher del cinema, e probabilmente è un po’ troppo derivato da un altro killer mascherato, Michael Myers. Ma la storia di rimpianto di Jason, le sue abilità sovrumane e l’iconica maschera da hockey vintage lo hanno reso uno degli assassini più versatili in circolazione.

16. Gozer il Gozariano, i Cani del Terrore e lo Stay Puft Marshmallow Man (Ghostbusters, 1984)

Gozer il Gozeriano minaccia gli Acchiappafantasmi davanti al suo dominio in Ghostbusters

(Credito immagine: Columbia Pictures)

Nel classico della commedia fantascientifica Ghostbusters, dello scrittore e star Dan Aykroyd e del regista Ivan Reitman, antiche divinità sumere (non babilonesi) scatenano fantasmi a New York City, lasciando agli Acchiappafantasmi il compito di ripulire la città. Mentre il cattivo dietro a tutto questo è Gozer, interpretato dalla modella Slavitza Jovan e doppiato da Paddi Edwards, il mostro che la maggior parte della gente ricorda è il gigantesco Stay Puft Marshmallow Man, la mascotte della merenda trasformata in un gigante della distruzione. Tra questo, la presenza di Gozer in stile Lovecraft e i mostri in stop-motion “Terror Dog”, legittimamente impressionanti, che saltano fuori da un dipinto medievale, tutti insieme elevano Ghostbusters non solo a grande commedia, ma anche a grande opera di narrativa sui mostri.

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15. Pennywise il clown ballerino (IT, 2017)

Pennywise appare davanti a una vecchia casa con un palloncino rosso in IT

(Credito immagine: Warner Bros. Pictures)

Un’antica entità mutaforma il cui ciclo di alimentazione perseguita gli sfortunati residenti di Derry, nel Maine, It – che spesso assume la forma del clown danzante Pennywise – è una spaventosa metafora dei traumi collettivi e dei pericoli di mantenere segreti anche con noi stessi. Sebbene sia stato originariamente interpretato da Tim Curry in una miniserie televisiva del 1990, l’attore Bill SkarsgÅrd ha dato vita a un Pennywise indimenticabilmente barocco e diabolico nell’epica versione cinematografica di Andy Muschietti del 2017, dove il suo umorismo nero sembra intrattenere solo se stesso e la sua danza sembra parte di un antico rituale. Curiosità: quando Stephen King stava scrivendo il romanzo originale, all’inizio aveva scritto Pennywise come un troll basato sulla fiaba per bambini “Three Billy Goats Gruff”. Un’intuizione gli disse di riscrivere Pennywise come clown, ritenendo che fossero più spaventosi per i bambini. Ci si chiede cosa abbia sussurrato all’orecchio di King per dare vita a Pennywise.

14. L’uomo anfibio (La forma dell’acqua, 2017)

L'Uomo Anfibio viene nutrito con uova in una struttura in La forma dell'acqua

(Credito immagine: Fox Searchlight Pictures)

Il film horror del 1954 Creature From the Black Lagoon è uno degli ultimi successi dei Mostri Universal, essendo l’ultimo film del franchise prima di decenni di inattività. Si è concluso con una delle entità più memorabili di sempre: il mostro metà umano e metà pesce Gill-man (interpretato da Ricou Browning e Ben Chapman) che terrorizza gli scienziati e brama la bella Julie Adams in Amazzonia. Anni dopo, un giovane Guillermo del Toro guardò il film e vi vide qualcosa che nessun altro aveva visto: una storia d’amore. Nel 2017, del Toro ha diretto il film vincitore dell’Oscar La forma dell’acqua, essenzialmente una rivisitazione della fanfiction in cui il mostro e la bella ragazza non hanno paura l’uno dell’altra, ma si innamorano davvero. Con Doug Jones nel suo ruolo più maschile, la bestia diventa un’improbabile figura di tenerezza ed erotismo, un’illustrazione dell’amore come forza nutritiva che non comprendiamo appieno ma che abbracciamo con passione.

13. T-1000 (Terminator 2: Il giorno del giudizio, 1991)

Il T-1000 si trova in una fabbrica di fuoco rosso brillante in Terminator 2: Il Giorno del Giudizio

(Credito immagine: TriStar Pictures)

Nel film di James Cameron che ha dimostrato che i sequel devono essere più grandi e migliori dell’originale, Arnold Schwarzenegger interpreta un T-800 riprogrammato che protegge il giovane John Connor (Edward Furlong) e la madre Sarah (Linda Hamilton) dall’avanzato T-1000, interpretato da Robert Patrick. Una macchina per uccidere a base liquida, il T-1000 non è solo un cattivo davvero forte, ma anche una meraviglia di effetti visivi che lascia a bocca aperta. Guardare il T-1000 muoversi e dare la caccia ad Arnold Schwarzenegger nel 1991 significava essere testimoni di ciò che il cinema digitale era in grado di fare.

12. Sadako (Ring, 1998) e Samara (The Ring, 2002)

Samara striscia fuori dalla sua TV in The Ring

(Credito immagine: DreamWorks Pictures)

Indipendentemente dal lato dell’Oceano Pacifico in cui la si trova, non la si vuole mai vedere. Dalla serie di libri horror di Koji Suzuki, Sadako è il fantasma vendicativo di una giovane ragazza che utilizza videocassette maledette per creare una catena di vittime. Interpretata per la prima volta dall’attrice giapponese Rie Ino nel film Ring del 1998, è stata poi interpretata da altre attrici prima che la storia diventasse hollywoodiana, con Daveigh Chase nel ruolo della sua controparte americana Samara nel remake The Ring di Gore Verbinski del 2002. Uno spettro che incarna i media visivi del tardo 20° secolo, i poteri unici di Sadako/Samara – che ritorna una settimana dopo aver visto il suo nastro maledetto – creano paranoia e suspense, con un orologio ticchettante che incombe sulle sue vittime. Questa ragazza inquietante, che striscia da un pozzo con i capelli neri fradici, dimostra che nessuno dovrebbe sottovalutare le cose strane che vede, perché potrebbero tornare ad ucciderlo.

11. Jean Jacket (No, 2022)

Jean Jacket incombe su un deserto in Nope

(credito immagine: Universal Pictures)

Nell’horror fantascientifico mozzafiato Nope di Jordan Peele, un alieno gigante soprannominato “Jean Jacket” assume dapprima il travestimento mimetico di una nuvola, prima di evolversi nella sua forma finale, una mostruosità fluttuante, simile a un pallone, che evoca gli angeli di Dio come sono descritti nel Libro di Ezechiele. Entità divoratrice che si nutre di materia organica, Jean Jacket è più spaventosa quando Jordan Peele porta il pubblico all’interno del suo sistema digestivo, per testimoniare le grida isteriche finali delle persone che vengono lentamente consumate. Nella maggior parte dei film di mostri, le vittime che vengono mangiate sono solitamente morte in modo sicuro prima di essere inghiottite. (Vedi: Jurassic Park). Ma in Nope, le vittime hanno il tempo di comprendere ciò che sta accadendo e sono impotenti a fermarlo. È davvero spaventoso pensare alla propria fine imminente, quando è impossibile ottenere una morte rapida e misericordiosa.

10. Lo Xenomorfo di Alien (Alien, 1979)

Lo Xenomorfo ruggisce nel buio in Alien

(Credito immagine: 20th Century Studios)

Nel fondamentale horror fantascientifico Alien di Ridley Scott, il film presenta al pubblico una terrificante specie aliena a base di acido, nota come Xenomorfo. Prima che il film generasse un franchise di sequel, il primo capitolo di Scott si concentra su un solo Xenomorfo che devasta l’equipaggio della nave commerciale Nostromo. Ispirato al lavoro trasgressivo dell’artista H.R. Geiger, il comportamento e le caratteristiche fisiche dello Xenomorfo – per non parlare dei dettagli tattili ricchi di sangue, squame, denti d’argento e tessuti – permettono al film di abbracciare temi più grandi riguardanti il genere, in particolare la violenza del concepimento e della gravidanza. Lo stesso Xenomorfo alieno è uno spettacolo terrificante da vedere, in quanto illustrazione perfetta della cattiveria caotica e neutrale.

9. L’Uomo Lupo (The Wolf Man, 1941)

L'Uomo Lupo si aggira in una foresta di notte in L'Uomo Lupo

(Credito immagine: Universal Studios)

Ci sono innumerevoli lupi mannari nella storia del cinema, ma tutti ululano all’onore di Lon Chaney ne L’Uomo Lupo. Una delle figure più importanti dei Mostri Universal, l’Uomo Lupo rimane probabilmente il lupo mannaro definitivo del cinema, anche se i suoi successori sono più animaleschi nelle loro interpretazioni. Gli effetti speciali molto primitivi della cinematografia dell’Età d’Oro di Hollywood non riescono a far deragliare l’atmosfera di sopravvivenza che circonda l’Uomo Lupo di Chaney, la cui caccia alla carne viva sotto il cielo lunare è un’immagine che resiste ancora oggi.

8. Il Predatore (Predator, 1987)

L'alieno Predator si trova in una giungla fumosa in Predator

(Immagine di credito: 20th Century Studios)

È la macchina da guerra perfetta, un alieno che caccia e uccide per sport. Naturalmente, solo Arnold Schwarzenegger è abbastanza forte da poterlo combattere uno contro uno. Nel classico d’azione di John McTiernan, Schwarzenegger guida una squadra di soccorso militare d’élite in Sud America, solo per incontrare una presenza ultraterrena nelle profondità della giungla. Originariamente immaginato come una creatura simile a un ratto, il Predator è stato sottoposto a un serio restyling durante la produzione per diventare il cacciatore simile a un insetto con zanne e capelli a dreadlock che conosciamo oggi. La cosa più sorprendente del Predator è che, a differenza della maggior parte degli altri mostri cinematografici, questo è altamente intelligente, essendo di una specie sconosciuta con una tecnologia sconosciuta. Nonostante l’abbondanza di sequel, si sa ancora poco su di loro: solo che possono sanguinare, quindi è possibile ucciderlo.

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7. Freddy Krueger (A Nightmare on Elm Street, 1984)

Freddy Krueger deride un'adolescente nel suo quartiere in A Nightmare on Elm Street

(credito immagine: New Line Cinema)

Un rivale di Jason Voorhees e Michael Myers è il malvagio stalker dei sogni Freddy Krueger, interpretato con aplomb da Robert Englund e la cui storia d’origine è straziante anche solo da descrivere. Nel primo film scritto e diretto da Wes Craven, Freddy Krueger viene presentato come un predatore di bambini che, alla sua morte, ottiene il potere di uccidere i giovani di Elm Street nei loro sogni. Mostro memorabile, Freddy deriva da un incidente traumatico dell’infanzia di Craven e dal fatto che Craven aveva appreso di rifugiati cambogiani morti nel sonno. Sebbene Freddy sia un vero bastardo, non si può fare a meno di amarlo, perché fa battute prima di uccidere gli adolescenti in modi indimenticabili. Ad aumentare il suo fascino è il modo in cui Freddy recupera la sua oscurità originale nel sequel finale di Craven, New Nightmare, dove Freddy si libera nel nostro mondo reale.

6. L’Uomo Pallido (Pan’s Labyrinth, 2006)

L'Uomo Pallido si risveglia nella sua tana in Pan's Labyrinth

(Credito immagine: Warner Bros. Pictures)

Una sintesi dell’immaginazione di Guillermo del Toro e di Doug Jones che interpreta il ruolo più spaventoso della sua carriera è “L’uomo pallido”, una rappresentazione fisica della condanna di del Toro contro un’élite avida. In questa fiaba dark ambientata durante la Spagna franchista, una giovane ragazza di nome Ofelia (Ivana Baquero) entra in un mondo segreto di magia e mostri, compreso un incontro con l’inquietante “Uomo Pallido”. Un ghoul snello i cui occhi sono nelle sue mani, la metafora di del Toro è quella dell’avidità istituzionale. L’egoismo degli uomini deriva da tutto ciò che possono vedere e toccare. Si arrogano le ricchezze per se stessi, proibendo a chiunque altro di goderne; preferiscono lasciare che rimangano intatte piuttosto che condividerle con coloro che ne hanno più bisogno.

5. Re Ghidorah (Ghidorah, il mostro a tre teste, 1964)

Ghidorah combatte contro Godzilla nel suo film d'esordio Ghidorah, il mostro a tre teste

(Credito immagine: Toho)

L’eterno rivale di Godzilla è ed è sempre stato Ghidorah, una creatura simile a un drago ispirata alla divinità Orochi nel folklore giapponese e all’Idra di Lerna nel mito greco. Drago a tre teste con grandi ali e senza braccia, Ghidorah è un alieno regolarmente contrapposto a Godzilla. Fa la sua prima apparizione nel film Ghidorah, il mostro a tre teste del 1964, uno spin-off della serie Godzilla di Toho, in cui il Re dei Mostri appare per sventare i tentativi di Ghidorah di distruggere la Terra. Da quel film, Godzilla e Ghidora hanno trascorso molti anni in aspro conflitto, con Ghidorah che rappresenta il male puro ogni volta che Godzilla assume un ruolo più eroico nella trama. Le sue minacciose teste di drago e i suoi ruggiti stridenti contrastano con quelli di Godzilla, rendendo Ghidorah l’unico nella galleria delle canaglie di Godzilla a sentirsi una minaccia legittima.

4. Dracula (Dracula, 1931 e Horror of Dracula, 1958)

Dracula saluta Renfield nel film classico Dracula

(Credito immagine: Universal Pictures)

Un mostro cinematografico che gronda stile tanto quanto gronda il sangue delle sue vittime, il Conte Dracula, tratto dall’immortale romanzo di Bram Stoker del 1897, è semplicemente uno dei mostri più iconici della storia del cinema. Interpretato da innumerevoli attori, ma ricordato soprattutto da Bela Lugosi (in Dracula del 1931) e Christopher Lee (in Horror of Dracula del 1958), il vampiro più importante di tutta la cultura pop ha acceso l’immaginazione dei narratori per generazioni, essendo un avatar dell’aristocrazia e un predatore succhiasangue delle classi inferiori. Sexy e sinistro, Dracula è l’unico mostro in grado di rubarle la vita e il respiro.

3. Il Mostro (Frankenstein, 1931) e la Sposa (Bride of Frankenstein, 1935)

Il Mostro di Frankenstein saluta la Sposa nella Sposa di Frankenstein

(Credito immagine: Universal Pictures)

Qualunque sia la sua posizione nell’infinito dibattito sul nome di Frankenstein, non si può negare che un potente umanoide mezzo morto, composto da resti di persone diverse, sia uno dei mostri più duraturi di tutti i tempi. Metafora dei pericoli della scienza incontrollata, Frankenstein (o meglio, il Mostro di Frankenstein) è ricordato soprattutto grazie all’interpretazione di Boris Karloff nel film Frankenstein del 1931. Qualche anno dopo, il sequel Bride of Frankenstein (La sposa di Frankenstein) continuò la storia in cui sia il Dr. Frankenstein (Colin Clive) che la sua creazione tentano di creare una compagna adatta, dando vita alla Sposa (Elsa Lanchester). La tragedia in entrambi i film è che il Mostro di Frankenstein è tristemente incompreso, essendo un individuo capace di gentilezza, ma che viene immediatamente accolto con odio e ostilità a causa delle sue origini immorali. Il fatto che l’unica persona che potrebbe amarlo, la Sposa, sia immediatamente terrorizzata da lui e muoia con lui (“Siamo morti!”) è una delle tragedie più commoventi dei film di mostri.

2. Conte Orlok (Nosferatu, 1922)

Il Conte Orlak cammina su una nave in Nosferatu

(Immagine di credito: Film Arts Guild)

Spesso confuso con il nome di Nosferatu, il Conte Orlok è una versione off-brand del Conte Dracula che potrebbe essere più spaventosa dell’articolo originale. Interpretato da Max Schreck nell’intramontabile capolavoro in lingua tedesca di F. W. Muranau, il Conte Orlok è un vampiro le cui sorprendenti caratteristiche animalesche – evocative di ratti, pipistrelli e folletti – trafiggono la nostra innata comprensione del mondo naturale. Mentre Dracula gode del riconoscimento popolare come un bel cattivo, Nosferatu rimane nell’ombra come un cugino lontano e malato che non ha nemmeno bisogno di bere il suo sangue per spaventarla.

1. Godzilla (Gojira, 1954)

Godzilla si fa strada verso Tokyo in Gojira

(Crediti immagine: Toho)

Sorgendo dagli oceani per punire l’umanità per il suo imperdonabile arsenale nucleare, Godzilla è un’icona unicamente giapponese, i cui ruggiti e strombazzamenti scuotono il pubblico di tutto il mondo. Riconosciuto come il “Re dei Mostri”, questo titolo non è arrivato facilmente, ma rimane ben meritato. Dalla sua prima apparizione nel film Gojira di Ishiro Honda del 1954, Godzilla ha generato uno dei franchise di film di mostri più fiorenti e di maggior successo commerciale al mondo, con il suo canone che introduce altre bestie memorabili come Mothra, Rodan, Gigan, oltre a King Kong. Nonostante il suo triste ricordo della sua sofferenza a causa della decimazione atomica, il Giappone ha accolto pienamente questa lucertola radioattiva come ambasciatore della cultura pop. Godzilla è stato un cattivo e un eroe, a volte contemporaneamente. Onore al re dei mostri. Che possa sempre regnare supremo.

Frenk Rodriguez
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