Sappiamo tutti che lo Switch 2 si sta profilando all’orizzonte. I dettagli non hanno molta importanza al momento, se non il fatto che è noto che Nintendo si sta preparando per la prossima grande cosa, qualunque essa sia. Fino a poco tempo fa, consideravo questo aspetto una sorta di fastidio, proprio come l’imminente abbandono definitivo del Nintendo 3DS. Di recente, però, mi sono ricreduto ed è tutto merito di Emio – The Smiling Man, un sequel di Famicom Detective Club che ha richiesto decenni per essere realizzato.
Emio – The Smiling Man: Famicom Detective Club probabilmente non è il tipo di gioco che qualcuno potrebbe considerare un system seller, e di certo non si qualificherebbe per il successore di Switch – qualunque sia il nome che finirà per avere – in gran parte per il semplice fatto che, sapete, non è uscito per esso. È appena uscito per il Nintendo Switch originale. Se a questo si aggiunge che si tratta di una visual novel/avventura piuttosto semplice, ambientata in Giappone decenni fa per renderla contemporanea ai precedenti giochi del Famicom Detective Club, beh, diciamo che non si tratta di Tears of the Kingdom.
Solo un’altra cosa
(Crediti immagine: Nintendo)Il migliore della classe
(Immagine: Nintendo)
Anche se non è oscuro come Emio, ecco i migliori giochi per Switch che potete giocare oggi.
Tuttavia, si tratta di un giallo dal ritmo serrato e ben scritto, che non fa particolare affidamento su alcuna fedeltà visiva significativa, pur essendo sempre divertente. Non è assolutamente perfetto, e se questa fosse una recensione avrei più che sufficienti motivi per lamentarmi quando si tratta di particolari, ma dove Another Code: Recollection all’inizio dell’anno sembrava un’anomalia, l’uscita di Emio – The Smiling Man lo rende più che mai un modello.
E dato che questo sembra essere uno schema che Nintendo sta stabilendo proprio mentre si sta dirigendo verso la sua prossima console, non potrei essere più entusiasta. Per quanto riguarda il motivo per cui un videogioco che essenzialmente può essere definito “abbastanza solido” al massimo mi entusiasma, la versione breve è che preferisco un videogioco ambizioso, insolito e sperimentale che non riesce a raggiungere le vette che si prefigge, a un gioco tecnicamente perfetto in qualsiasi giorno della settimana. La versione lunga è un po’ più complicata.
Sappiamo tutti che lo Switch 2 si sta profilando all’orizzonte. I dettagli non hanno molta importanza al momento, se non il fatto che è noto che Nintendo si sta preparando per la prossima grande cosa, qualunque essa sia. Fino a poco tempo fa, consideravo questo aspetto una sorta di fastidio, proprio come l’imminente abbandono definitivo del Nintendo 3DS. Di recente, però, mi sono ricreduto ed è tutto merito di Emio – The Smiling Man, un sequel di Famicom Detective Club che ha richiesto decenni per essere realizzato.
Emio – The Smiling Man: Famicom Detective Club probabilmente non è il tipo di gioco che qualcuno potrebbe considerare un system seller, e di certo non si qualificherebbe per il successore di Switch – qualunque sia il nome che finirà per avere – in gran parte per il semplice fatto che, sapete, non è uscito per esso. È appena uscito per il Nintendo Switch originale. Se a questo si aggiunge che si tratta di una visual novel/avventura piuttosto semplice, ambientata in Giappone decenni fa per renderla contemporanea ai precedenti giochi del Famicom Detective Club, beh, diciamo che non si tratta di Tears of the Kingdom.
Solo un’altra cosa
(Crediti immagine: Nintendo)Il migliore della classe
(Immagine: Nintendo)
Anche se non è oscuro come Emio, ecco i migliori giochi per Switch che potete giocare oggi.
Tuttavia, si tratta di un giallo dal ritmo serrato e ben scritto, che non fa particolare affidamento su alcuna fedeltà visiva significativa, pur essendo sempre divertente. Non è assolutamente perfetto, e se questa fosse una recensione avrei più che sufficienti motivi per lamentarmi quando si tratta di particolari, ma dove Another Code: Recollection all’inizio dell’anno sembrava un’anomalia, l’uscita di Emio – The Smiling Man lo rende più che mai un modello.
E dato che questo sembra essere uno schema che Nintendo sta stabilendo proprio mentre si sta dirigendo verso la sua prossima console, non potrei essere più entusiasta. Per quanto riguarda il motivo per cui un videogioco che essenzialmente può essere definito “abbastanza solido” al massimo mi entusiasma, la versione breve è che preferisco un videogioco ambizioso, insolito e sperimentale che non riesce a raggiungere le vette che si prefigge, a un gioco tecnicamente perfetto in qualsiasi giorno della settimana. La versione lunga è un po’ più complicata.
Ogni volta che Nintendo rilascia una nuova generazione di console, si assiste a un cambiamento piuttosto significativo nella sua produzione. Spesso, nelle ultime console, ciò è dovuto in gran parte ai diversi metodi di controllo. La Wii aveva i controlli di movimento, la Wii U aveva il gamepad e la Nintendo Switch combinava tutte queste caratteristiche con la mobilità della Nintendo 3DS. Lo Switch 2, o qualunque sia il nome che Nintendo gli darà, è un po’ un punto interrogativo per quanto riguarda il modo in cui alzerà la posta in gioco.
Data la mia ben documentata affinità per le console portatili Nintendo nel corso degli anni, non dovrebbe sorprendere che la Switch abbia soppiantato quasi tutte le altre console di gioco in casa mia e che i pochi giochi che gioco su altre console o PC siano di solito un’esclusiva di questa console. Se ne ho la possibilità, giocherò su Switch, anche se questo significa rinunciare a un po’ di fedeltà. La portabilità è impossibile da battere e, anche con uno Steam Deck in casa, l’Hori Split Pad Pro fa sì che la Switch rimanga molto più comoda nelle mie mani.