Kong è sempre stato migliore di Godzilla e il nuovo film del MonsterVerse Godzilla x Kong ne evidenzia perfettamente il motivo.

*Attenzione! Questo articolo contiene lievi spoiler per Godzilla x Kong: Il nuovo impero *.

Il MonsterVerse di Hollywood, in continua espansione, è una bestia curiosa, che varia selvaggiamente in qualità e tono da film a film. Una cosa però mi è chiara: ogni capitolo è infinitamente migliore quando Kong è al centro della scena – o comunque è fortemente coinvolto – e fortunatamente l’ultimo film della serie, Godzilla x Kong, è molto più la storia di quest’ultimo che del primo.

Diretto dal regista di Godzilla vs. Kong Adam Wingard, il nuovo film vede i titani mettere (brevemente) da parte le loro differenze per combattere un nuovo nemico comune: il Re Skar, un antico MUTO dalle sembianze di un orango deciso a fuggire dalla sua prigione sotterranea e a conquistare il mondo di superficie. Prima di questo, però, si parla brevemente dell’isolamento e della solitudine di Kong nella Terra Cava e si vede l’omone dedicarsi a cose molto umane come farsi una doccia e… affrontare il mal di denti.

Ascoltate, ho capito. Godzilla – una lucertola grande come un grattacielo con l’alito atomico – è più figo di una scimmia di 400 piedi con poteri apparentemente non speciali sulla carta, ma il kaiju squamoso non è semplicemente relazionabile o addirittura simpatico. Nel corso della storia del cinema, è stato tipicamente rappresentato come un personaggio antagonista che porta il caos e la morte, sia che si tratti di un’azione incauta o consapevole. In Godzilla x Kong, opera a un livello piuttosto elementare, essenzialmente dormendo ogni volta che non sta caricando o neutralizzando potenziali minacce che distruggono il mondo. Non protegge la gente per bontà d’animo, ma per soddisfare il suo bisogno di essere il predatore supremo del pianeta, il che costituisce un interessante parallelo con il desiderio di compagnia e di legame di Kong.

*Attenzione! Questo articolo contiene lievi spoiler per Godzilla x Kong: Il nuovo impero *.

Godzilla x Kong: Il nuovo impero

Il MonsterVerse di Hollywood, in continua espansione, è una bestia curiosa, che varia selvaggiamente in qualità e tono da film a film. Una cosa però mi è chiara: ogni capitolo è infinitamente migliore quando Kong è al centro della scena – o comunque è fortemente coinvolto – e fortunatamente l’ultimo film della serie, Godzilla x Kong, è molto più la storia di quest’ultimo che del primo.

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Diretto dal regista di Godzilla vs. Kong Adam Wingard, il nuovo film vede i titani mettere (brevemente) da parte le loro differenze per combattere un nuovo nemico comune: il Re Skar, un antico MUTO dalle sembianze di un orango deciso a fuggire dalla sua prigione sotterranea e a conquistare il mondo di superficie. Prima di questo, però, si parla brevemente dell’isolamento e della solitudine di Kong nella Terra Cava e si vede l’omone dedicarsi a cose molto umane come farsi una doccia e… affrontare il mal di denti.

Ascoltate, ho capito. Godzilla – una lucertola grande come un grattacielo con l’alito atomico – è più figo di una scimmia di 400 piedi con poteri apparentemente non speciali sulla carta, ma il kaiju squamoso non è semplicemente relazionabile o addirittura simpatico. Nel corso della storia del cinema, è stato tipicamente rappresentato come un personaggio antagonista che porta il caos e la morte, sia che si tratti di un’azione incauta o consapevole. In Godzilla x Kong, opera a un livello piuttosto elementare, essenzialmente dormendo ogni volta che non sta caricando o neutralizzando potenziali minacce che distruggono il mondo. Non protegge la gente per bontà d’animo, ma per soddisfare il suo bisogno di essere il predatore supremo del pianeta, il che costituisce un interessante parallelo con il desiderio di compagnia e di legame di Kong.

Kong, data la sua sensibilità di scimmia, pensa al di là dei suoi istinti e ha una bussola morale, il che lo rende automaticamente più coinvolgente e simpatico. In una scena del nuovo film, Kong si imbatte in un giovane MUTO Suko, o Baby Kong, come viene affettuosamente chiamato sullo schermo, e cerca immediatamente di aiutarlo prima di rendersi conto che lo ha attirato in una trappola. In seguito, ordina al giovane di portarlo dai suoi capi, condividendo il suo cibo durante il viaggio nonostante le sue malefatte passate. Quando i due raggiungono il gruppo di Suko, Kong scopre che un intero gruppo di scimmie è dominato dal sadico Skar King e si incarica di liberarle dal loro oppressore. Godzilla ha dei trascorsi con il Re Skar, che non vogliamo svelare in questa sede, ma la sua è più che altro una vendetta personale, mentre Kong non riesce a chiudere gli occhi di fronte alla crudeltà del cattivo. In breve, ha un investimento emotivo maggiore rispetto a Godzilla, il che contribuisce a far sentire emotivamente coinvolti anche noi spettatori. (Possiamo soffermarci un attimo sul momento in cui Kong, dopo aver liberato Shimo dal Re degli Skar, le fa una bella grattatina al mento?)

(Immagine: Warner Bros.)

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A parte la storia, Kong è anche visivamente più espressivo, grazie alla tecnologia moderna e al suo volto più umano. Aggrotta le sopracciglia, sussulta, sgrana gli occhi, sorride e molto altro ancora, conferendogli molta più personalità di Godzilla.

“La lezione più importante che ho ricevuto [in Godzilla vs. Kong] è stata [che] potevamo davvero fare affidamento sui VFX per permetterci di mettervi nel punto di vista dei mostri, e lasciare che i mostri raccontassero la loro storia, e potevamo davvero fare affidamento su lunghe sequenze senza dialoghi e senza narrazione… in un modo che non credo si veda molto spesso nei film blockbuster”, ha detto Wingard in precedenza a GamesRadar+ e al podcast Inside Total Film.

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  • *Attenzione! Questo articolo contiene lievi spoiler per Godzilla x Kong: Il nuovo impero *.
  • Il MonsterVerse di Hollywood, in continua espansione, è una bestia curiosa, che varia selvaggiamente in qualità e tono da film a film. Una cosa però mi è chiara: ogni capitolo è infinitamente migliore quando Kong è al centro della scena – o comunque è fortemente coinvolto – e fortunatamente l’ultimo film della serie, Godzilla x Kong, è molto più la storia di quest’ultimo che del primo.
  • Diretto dal regista di Godzilla vs. Kong Adam Wingard, il nuovo film vede i titani mettere (brevemente) da parte le loro differenze per combattere un nuovo nemico comune: il Re Skar, un antico MUTO dalle sembianze di un orango deciso a fuggire dalla sua prigione sotterranea e a conquistare il mondo di superficie. Prima di questo, però, si parla brevemente dell’isolamento e della solitudine di Kong nella Terra Cava e si vede l’omone dedicarsi a cose molto umane come farsi una doccia e… affrontare il mal di denti.
  • Ascoltate, ho capito. Godzilla – una lucertola grande come un grattacielo con l’alito atomico – è più figo di una scimmia di 400 piedi con poteri apparentemente non speciali sulla carta, ma il kaiju squamoso non è semplicemente relazionabile o addirittura simpatico. Nel corso della storia del cinema, è stato tipicamente rappresentato come un personaggio antagonista che porta il caos e la morte, sia che si tratti di un’azione incauta o consapevole. In Godzilla x Kong, opera a un livello piuttosto elementare, essenzialmente dormendo ogni volta che non sta caricando o neutralizzando potenziali minacce che distruggono il mondo. Non protegge la gente per bontà d’animo, ma per soddisfare il suo bisogno di essere il predatore supremo del pianeta, il che costituisce un interessante parallelo con il desiderio di compagnia e di legame di Kong.
  • Kong, data la sua sensibilità di scimmia, pensa al di là dei suoi istinti e ha una bussola morale, il che lo rende automaticamente più coinvolgente e simpatico. In una scena del nuovo film, Kong si imbatte in un giovane MUTO Suko, o Baby Kong, come viene affettuosamente chiamato sullo schermo, e cerca immediatamente di aiutarlo prima di rendersi conto che lo ha attirato in una trappola. In seguito, ordina al giovane di portarlo dai suoi capi, condividendo il suo cibo durante il viaggio nonostante le sue malefatte passate. Quando i due raggiungono il gruppo di Suko, Kong scopre che un intero gruppo di scimmie è dominato dal sadico Skar King e si incarica di liberarle dal loro oppressore. Godzilla ha dei trascorsi con il Re Skar, che non vogliamo svelare in questa sede, ma la sua è più che altro una vendetta personale, mentre Kong non riesce a chiudere gli occhi di fronte alla crudeltà del cattivo. In breve, ha un investimento emotivo maggiore rispetto a Godzilla, il che contribuisce a far sentire emotivamente coinvolti anche noi spettatori. (Possiamo soffermarci un attimo sul momento in cui Kong, dopo aver liberato Shimo dal Re degli Skar, le fa una bella grattatina al mento?)
  • (Immagine: Warner Bros.)
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Frenk Rodriguez
Salve, mi chiamo Frenk Rodriguez. Sono uno scrittore esperto con una forte capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace attraverso i miei scritti. Ho una profonda conoscenza dell'industria del gioco e sono sempre aggiornato sulle ultime tendenze e tecnologie. Sono attento ai dettagli e in grado di analizzare e valutare accuratamente i giochi, e affronto il mio lavoro con obiettività e correttezza. Inoltre, apporto una prospettiva creativa e innovativa alla mia scrittura e alle mie analisi, che contribuisce a rendere le mie guide e recensioni coinvolgenti e interessanti per i lettori. Nel complesso, queste qualità mi hanno permesso di diventare una fonte affidabile di informazioni e approfondimenti nel settore dei giochi.